L’occhio è il più importante magazziniere di notizie che il nostro organismo possieda: circa l’80% delle informazioni che arrivano al nostro cervello, passano prima dai nostri occhi.
Come tutti gli altri organi, anche gli occhi presentano un’anatomia piuttosto labile e sono molto inclini al deterioramento, causato soprattutto dal trascorrere degli anni. Basti pensare che nel mondo esistono 39 milioni di cechi e ben 246 milioni di ipovedenti. Dato ancor più preoccupante se teniamo in considerazione lo scenario italiano, dove vivono quasi 400 mila ciechi (circa 1 persona su 140) e gli ipovedenti si aggirano sul milione di unità.
Le malattie oculari più frequenti sono:
- Glaucoma: a causa di una crescente pressione interna dell’occhio, il nervo ottico va incontro ad una progressiva distruzione che si manifesta con una perdita del campo visivo;
- Degenerazione maculare legata all’età: colpisce la macula, cioè la parte centrale della retina che ci permettere di distinguere i vari colori. La malattia causa una grave riduzione dell’acuità visiva e colpisce soprattutto anziani oltre 75 anni (circa il 10%);
- Cataratta: è una progressiva opacizzazione del cristallino. La cataratta provoca una grave diminuzione della vista;
- Retinopatia diabetica: è una frequente conseguenza del diabete. Essa è legata ad alterazioni vascolari della circolazione retinica e colpisce sovente soggetti in età lavorativa (20-65 anni).
Per debellare – o quantomeno prevenire – le malattie sopracitate, è necessario insistere sull’importanza della diagnosi precoce, motivo per cui lo stato di salute della nostra vista andrebbe controllato regolarmente, soprattutto in alcuni momenti topici della vita:
- Innanzitutto alla nascita, per tener d’occhio eventuali malformazioni o malattie congenite;
- Dopo 3 anni di vita, per assicurarsi che il campo visivo si stia sviluppando senza causare alcun tipo di problema;
- Durante il periodo scolastico, periodo in cui la vista perennemente sotto sforzo;
- Prima dell’avviamento al lavoro, soprattutto se si fa uso ricorrente di computer;
- Intorno ai 40 anni, quando aumenta sensibilmente l’incidenza di presbiopia, il difetto che impedisce di mettere bene a fuoco da vicino;
- Dopo i 50 anni, età in cui aumenta in maniera esponenziale l’incidenza di malattie oculari.
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